Istituita L’Ora di “Itamatica” e di “Mateliano”, L’Idea di Due Prof per Dimostrare che Ogni Materia È Interdisciplinare

Spesso si sente parlare di interdisciplinarietà e di come le diverse materie scolastiche possano essere fuse insieme. Due insegnanti credono fermamente che discipline spesso considerate distanti come l’italiano e la matematica possano convivere nella stessa lezione.

Due insegnanti di un istituto superiore hanno scritto una lettera a Il Corriere della Sera per condividere la loro visione. Ecco cosa hanno scritto: “Il momento storico che stiamo attraversando ha messo in evidenza la necessità cruciale di acquisire conoscenze e competenze che ci permettano di interpretare la realtà senza pregiudizi o ideologie superficiali. Un primo passo sarebbe superare l’idea che la comprensione e la lettura siano appannaggio esclusivo degli insegnanti di italiano, mentre la logica, la decodifica dei grafici e le abilità informatiche siano riservate agli insegnanti di matematica”.

“A scuola, la prospettiva disciplinare e settoriale continua a dominare, con una netta separazione tra le materie che raramente interagiscono tra loro. Solo nelle fasi finali dei corsi (terza media e Maturità) si tenta di promuovere un dialogo interdisciplinare, ma la consapevolezza delle connessioni tra le conoscenze, in termini di competenze acquisite, rimane ancora un obiettivo lontano. Questo è dovuto alla burocratizzazione eccessiva di molte pratiche scolastiche, che rendono difficile superare queste barriere. Insegnanti e studenti si trovano quindi a cercare collegamenti talvolta forzati tra le materie, quando invece, nella pratica didattica, questi legami dovrebbero essere evidenti”.

“Il problema fondamentale è la paura di superare vecchie rigidità e tradizioni scolastiche ormai obsolete. Potrebbe essere possibile, ad esempio, attuare una vera interdisciplinarietà nella routine quotidiana, in modo che gli insegnanti di italiano e matematica possano lavorare insieme durante le lezioni, consentendo alle loro discipline di dialogare contemporaneamente”.

“L’obiettivo è abbattere lo stereotipo secondo cui solo alcuni studenti possono interessarsi e avere successo nelle materie scientifiche e matematiche, evitando che la scelta di un percorso di studio sia basata sull’esclusione. Piuttosto, tra le due opzioni, dovrebbe prevalere l’interesse sincero, senza creare pregiudizi o scusanti per l’incapacità, poiché oggi è evidente che alcune abilità sono indispensabili per tutti”.

“Non è passato molto tempo (pensiamo agli ultimi decenni del secolo scorso) in cui esisteva una netta distinzione tra coloro che, secondo gli insegnanti, erano in grado di comprendere e quindi apprezzare la matematica, e gli altri considerati ‘meno dotati’, quasi esclusi dall’accesso alle basi della disciplina. Questo pregiudizio spesso riguardava in particolare le ragazze, ritenute meno adatte agli studi scientifici e alle carriere correlate. La mancanza di amore per le materie scientifiche, purtroppo, nasceva da questa percezione sbagliata della vocazione o dell’interesse per la materia, mentre è noto che la passione cresce con l’esperienza, se ci viene presentata in modo accattivante”, concludono le docenti.

In sintesi, le due insegnanti lottano contro i pregiudizi a scuola, vedendo la scuola come un luogo in cui le conoscenze possono mescolarsi senza rigide separazioni. Per questo, auspicano la presenza concomitante in classe di docenti di italiano e matematica.

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