Vincenzo Schettini è un nome che molti conoscono bene: fisico, musicista, professore, influencer e scrittore. Nel suo libro “La fisica che ci piace“, Schettini condivide la sua vasta conoscenza ed è molto seguito sui social media.
Recentemente, durante un’intervista al Corriere Adriatico, ha parlato apertamente del mondo dell’istruzione, evidenziando le sfide che il sistema scolastico sta affrontando.
Schettini ritiene che uno dei problemi principali sia la burocrazia che mette in difficoltà i docenti. “I professori si sentono frustrati per i bassi stipendi e la mancanza di libertà nel loro lavoro”, afferma. Sottolinea che il carico di lavoro dei docenti va oltre le solite 18 ore di lezione, includendo anche la correzione di compiti, la preparazione delle lezioni e la partecipazione a corsi di aggiornamento.
Questa frustrazione è molto evidente tra i docenti, specialmente quando si parla di salario e impegno. Schettini suggerisce di concedere maggiore autonomia ai docenti rispetto al Ministero dell’Istruzione. “Quando un insegnante trasmette entusiasmo, questo influisce positivamente sugli studenti, favorendo un apprendimento più efficace”, aggiunge.
Ma come si descrive Schettini tra tutte le sue molteplici identità? “Mi considero una persona curiosa”, dichiara. Con un grande seguito e numerose visualizzazioni, non può negare il suo ruolo di influencer. “Un influencer è qualcuno che può influenzare, ispirare o persino demoralizzare gli altri”, afferma, confermando che anche i professori possono essere considerati influencer nel loro piccolo mondo.
Schettini non è solo un educatore nel senso tradizionale; attraverso i suoi video e lezioni online, affronta anche argomenti legati alla tecnologia. Avverte i giovani sui rischi delle chat online come ChatGPT, che non garantiscono la “vera” libertà, specialmente se utilizzate per imbrogliare nei compiti.
