Recalcati: “Attenzione alle Parole-Proiettili, Se La Maestra Dice all’Allieva ‘Sei un’Oca’ La Colpirà Fino in Fondo”

“Le parole sono pietre”: questa è stata la frase centrale di Massimo Recalcati, un famoso psicanalista e scrittore, durante la prima giornata del Festival della Filosofia. Molte persone hanno ascoltato con interesse la sua conferenza sul tema “Il potere e il dolore delle parole”.

Come riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, Recalcati ha sottolineato che le parole hanno un grande impatto sulla nostra mente e sul nostro benessere emotivo. Possono essere come una medicina per la psiche, capace di guarire e liberare l’individuo. Tuttavia, c’è anche un lato oscuro nelle parole: possono causare ferite profonde e custodire segreti dolorosi. Un esempio concreto è stato il suo primo paziente, un ragazzo di 15 anni, la cui incapacità di muovere il braccio destro simboleggiava un grido inespresso: “Basta!”.

Spesso sono proprio le parole pronunciate durante l’infanzia a lasciare cicatrici permanenti. Recalcati le chiama “proiettili verbali” e provengono da genitori o educatori, andando dalle parole di disprezzo ai giudizi taglienti. “Se la maestra dice a una studentessa ‘Sei un’oca’, quelle parole rimangono impresse,” afferma Recalcati.

Non sempre la violenza si manifesta attraverso le parole. Recalcati menziona il sociologo David Le Breton per evidenziare che anche il silenzio può essere prezioso. Il silenzio può creare spazi di ascolto e accoglienza, contribuendo a dare significato alle parole.

Recalcati mette in evidenza che il concetto di “non tutto” presente nelle parole è la base psicologica della democrazia. Il dialogo e la diversità linguistica sono fondamentali per prevenire la violenza e promuovere l’armonia nella società.

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