A un Passo dal Sogno di una Vita, Docente È Costretta a Rinunciare al Ruolo: “Assegnata ad una Scuola Troppo Lontana, Non Posso Permettermelo, Ho Figlie Minori, e Poi Mutuo, Spese…”

A un passo dal sogno di una vita, c, docente di Scienze Economico-Aziendali con il ruolo A045, è stata costretta a rinunciare. La sua scelta è stata dettata dalla necessità di restare vicino alle sue figlie più piccole e dalle spese troppo elevate che avrebbe dovuto affrontare stando lontano da casa. Oggi, dopo due settimane, questa decisione le fa ancora molto male.

Laura Ibba, 44 anni, docente precaria di Gaeta, ha condiviso la sua storia con Orizzonte Scuola. La sua esperienza è simile a quella di molti docenti che, dopo anni di precariato e sacrifici, non possono permettersi di stare lontani dai propri figli piccoli e affrontare spese extra.

Attualmente, Laura è precaria da sette anni e attende una chiamata come supplente dalle graduatorie. Tuttavia, un algoritmo sembra averle impedito di ottenere questa opportunità, nonostante si trovi in posizione molto alta nella graduatoria a causa delle sue abilitazioni. Laura spera ora in una chiamata da parte di GPS incrociata o dalle graduatorie di istituto. È una docente appassionata che non vede l’ora di tornare in classe con i suoi studenti.

Nel 2020, Laura decide di partecipare al concorso ordinario per il suo ruolo A045. Inizia a studiare con l’obiettivo di vincere il concorso, che le garantirebbe un lavoro stabile nel campo che ama. Nel 2022, supera con successo le prove scritte e si prepara con impegno per l’orale. È stufa di essere precaria e di dover dire addio ai suoi studenti ogni settembre.

Dopo un anno, finalmente viene fissata la data dell’orale, ma è in una regione diversa dalla sua, in Toscana. Laura deve organizzarsi, ma non è sola: ha una famiglia e due figlie che capiscono che la mamma deve studiare per un concorso importante.

Alla fine, con grande emozione e qualche lacrima, Laura vince il concorso orale. Tuttavia, la gioia è effimera. Il 20 agosto, a seguito di una surroga, le viene assegnata una sede molto lontana da casa, al lido di Ostia, che tutti avevano rifiutato. Il viaggio richiede circa 4 ore al giorno, e Laura inizia a cercare soluzioni, determinata a non mollare nonostante il mutuo da pagare e le figlie piccole. Tuttavia, trovare una soluzione economica e lasciare le figlie si rivela complicato, specialmente senza un supporto familiare.

Alla fine, l’unica opzione che le rimane è rinunciare al ruolo, anche se ciò significa essere cancellata dalla graduatoria. Laura si chiede se sia giusto affidare il futuro delle persone al caso, senza tener conto delle loro situazioni personali. Chiede anche perché non si possa avere il ruolo nella propria provincia o rifiutare una sede troppo lontana rimanendo comunque in graduatoria, considerando tutto l’impegno che ha dedicato. Ora, tutto ciò che rimane è tristezza, malinconia e un cuore spento e demotivato.

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