Sul tema del sostegno scolastico, si ripete la stessa storia ogni anno: numerosi cambi di insegnanti di sostegno, spesso senza specializzazione, che creano difficoltà per gli studenti e le loro famiglie, anche dal punto di vista finanziario.
In un articolo pubblicato sulla pagina romana de La Repubblica, si narra la storia di uno studente con autismo che, ancora una volta, dovrà affrontare un nuovo insegnante di sostegno.
Iniziamo con il problema della continuità nell’insegnamento. “Mio figlio ha avuto molte insegnanti diverse nel corso degli anni, e questa costante rotazione ha reso difficile il suo apprendimento”, spiega il padre dello studente.
Inoltre, c’è un problema di competenze. Spesso, nelle scuole romane, non si riesce a trovare personale specializzato per aiutare studenti come Giovanni, e si finisce per assegnare insegnanti di altre materie, come musica o ginnastica. Anche se sono insegnanti competenti, mancano delle competenze specifiche necessarie per supportare questi ragazzi, soprattutto nel campo comportamentale e nella capacità di superare le sfide emotive.
Quindi, il problema ha anche una dimensione economica. Il padre spiega: “Per compensare la mancanza di preparazione, abbiamo dovuto assumere esperti privati che venivano a scuola una volta alla settimana per formare gli insegnanti. Tuttavia, visto che ogni anno cambiava l’insegnante di sostegno, è stato solo uno spreco di denaro”.
Oggi, i genitori di studenti con disabilità sono molto scoraggiati. “Mia moglie ed io siamo esausti. Siamo frustrati perché abbiamo trascorso anni nell’incertezza. Ogni settembre era un’ansia per sapere cosa ci aspettava e chi avrebbe insegnato a nostro figlio. Abbiamo fatto del nostro meglio per garantirgli una vita e un’educazione normali, ma ora siamo stanchi di lottare. Giovanni ha 13 anni e sta per finire le medie, quindi presto finirà anche l’obbligo scolastico e con esso questa situazione assurda”.
