Sono i Genitori che Mandano i Figli a Scuola con il Cellulare, il Vero Problema Sono Loro Perché in Classe Lo Smartphone Non Va Usato

Il crescente uso improprio degli smartphone tra i ragazzi è una questione che desta preoccupazione. Ma chi dovrebbe essere chiamato in causa per questo fenomeno? Secondo il dottor Paolo Crepet, un esperto di salute mentale, la responsabilità principale ricade sui genitori.

Il dottor Crepet ha condiviso la sua opinione durante un’intervista con Il Messaggero, sottolineando che se un giovane utilizza il suo smartphone in modo inappropriato, compiendo azioni negative o condividendo contenuti discutibili, i genitori dovrebbero essere pronti a prendere le redini della situazione. Questo è un punto su cui insiste con decisione.

Crepet enfatizza l’importanza dell’educazione e del rispetto delle regole, sottolineando che gli smartphone non dovrebbero essere utilizzati a scuola. Ma come possono i genitori assicurarsi che i loro figli facciano un uso responsabile della tecnologia?

La radice del problema, spiega Crepet, sta nel fatto che spesso sono proprio i genitori a volere che i loro figli abbiano uno smartphone, senza considerare adeguatamente i rischi associati. Secondo lui, la questione dovrebbe essere affrontata fin dall’inizio. Molte volte, dopo una lunga giornata di lavoro, i genitori potrebbero non avere la forza di monitorare le attività online dei loro figli. Ma questo, insiste, non giustifica la mancanza di responsabilità.

Tuttavia, il problema non riguarda solo i giovani. Crepet nota che anche molti adulti fanno un uso inappropriato dei social media, spesso frequentando gli stessi siti web dei loro figli. Questa confusione tra un uso “buono” e “cattivo” della rete complica ulteriormente la situazione.

Secondo Crepet, la soluzione richiede l’implementazione di regole chiare e ben definite, come il divieto dell’uso dello smartphone a scuola fino a una certa età. Suggerisce anche la possibilità di bloccare i profili social, anche se riconosce che potrebbe non essere un’operazione semplice.

Crepet è consapevole che l’educazione dei genitori è un aspetto fondamentale. Riflettendo sull’esempio di siti web come Onlyfans e sui giovani che si cimentano nel gioco d’azzardo online, si chiede come i minori possano avere accesso a tali piattaforme e chi fornisca loro i mezzi finanziari. La soluzione, sebbene complessa, secondo Crepet, consiste nell’implementare norme chiare per regolamentare l’uso degli smartphone e dei social media da parte dei giovani. Solo così si potrà garantire una navigazione online sicura e responsabile.

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