Russell Jackson, uno chef e ristoratore di New York, si sta facendo notare in un’epoca in cui il valore dei follower, dei like e delle visualizzazioni sembra dominare ogni aspetto. Proprietario di Reverence, un ristorante raffinato ad Harlem, Jackson ha deciso di adottare una politica fuori dal comune: niente tecnologia, e di conseguenza niente influencer. Un cartello ben visibile all’ingresso del locale spiega chiaramente che durante il servizio non è consentito l’uso di dispositivi elettronici.
La scelta di Jackson è stata motivata dal suo disprezzo nei confronti degli influencer che cercano di ottenere pasti gratuiti. Considerando il difficile periodo che il settore della ristorazione ha attraversato, il suo rifiuto è comprensibile. In un’intervista con FOX 5, Jackson ha dichiarato: “Non mi piace l’atteggiamento di quegli influencer che pretendono di cenare gratis”.
Non è un segreto che molti influencer richiedano spesso pasti gratuiti in cambio di promozione sui social media. Philip Testa, gestore di Carriage House, un ristorante nel West Village, condivide le preoccupazioni di Jackson. Sul menu del suo locale, Testa ha scritto chiaramente: “Il flash è appropriato per il Mardi Gras, non per la cena. Si prega di astenersi dall’utilizzare il flash per foto o video”.
Testa non è completamente contrario ad accogliere gli influencer. Ha riservato degli slot precisi, prima dell’ora di pranzo, per permettere ai food influencer di condividere le foto del suo ristorante e dei suoi piatti sui loro canali social.
Un recente episodio al ristorante italiano Bad Roman di New York ha sollevato ulteriori questioni. Morgan Raum, una content creator specializzata in gastronomia, è stata richiamata da un altro commensale mentre stava scattando delle foto a un piatto, scatenando una discussione animata. Questo evento potrebbe portare a nuove strategie e politiche per gestire la presenza degli influencer nei ristoranti.
È interessante notare come queste nuove tendenze si stiano sviluppando nella Grande Mela, una città sempre all’avanguardia. La decisione di Jackson di vietare la tecnologia nel suo ristorante potrebbe indicare una crescente consapevolezza dell’importanza di un’autentica esperienza culinaria, lontana dalla frenesia dei social media.