La Festa della Repubblica ha permesso al Ministro Bianchi di fare una riflessione sull’Italia e sugli italiani.
“Ieri è stato un giorno di festa, abbiamo, dopo tanto tempo sentito ancora una volta o alcuni per la prima volta, quel gusto dolce e severo dell’orgoglio di Patria. Sembrava una parola persa nel nostro vocabolario invece ieri l’abbiamo ritrovata. L’abbiamo ritrovata ricordando che il nostro è un Paese molto strano. Ci sono altro Paesi che per ogni cosa che fanno diventa il mito” afferma.
“Noi abbiamo questo gusto quasi dell’autoflagellazione, del non riconoscerci. Invece il 2 giugno è il momento culminante di quello che abbiamo chiamato più volte nelle nostre scuole ‘la via sacra della nostra Repubblica, quella che comincia con il 25 aprile, momento del riscatto, che passa per il 1 maggio, perché il lavoro vuol dire la partecipazione di tutti alla vita del nostro paese, che ha due momenti importanti prima di arrivare al 2 giugno” aggiunge.
“E sono il 10 maggio, il giorno del ricordo di Aldo Moro e delle stragi, di tutti coloro che volevano mettere fine alla nostra repubblica e alla nostra democrazie, ma il 23 maggio, il giorno della morte di Falcone che ricorda come il nostro Paese, come nessun altro la doppia sfida del terrorismo e della criminalità eppure siamo qui. E siamo qui con orgoglio” conclude.