Il Ministro dell’Istruzione Bianchi si esprime in merito all’allarme lanciato da Save the Children.
“Il Covid ha esasperato questa situazione, ma è una cosa che ci portiamo dietro da molto tempo prima. E non solo i ragazzi: tutto il Paese ha un problema di alfabetizzazione, di diffusione di libri, di formazione permanente che è uno dei punti fondamentali per lo sviluppo di una Paese” afferma in un’intervista al Salone del Libro di Torino.
“Noi stiamo espandendo il concetto di scuola: non è più la scuola dell’obbligo, da 6 a 14 anni, abbiamo lavorato moltissimo sullo 0-6, su scuole dell’infanzia e asili nido, con una grande attenzione al tema della scuola degli adulti, che è un elemento fondante. Perché abbiamo un Paese che deve essere tutto riqualificato. Il Paese deve prendere scuola e cultura non come un’aggiunta, ma è una leva fondamentale con cui noi ci rimettiamo in pari come Paese” continua.
“La scuola è lo specchio del Paese. Se vede nella scuola riflessi i problemi del Paese l’errore sarebbe pensare che questi sono problemi della scuola. Abbiamo un Paese che oggettivamente è frammentato, ci sono delle parti del Paese che, non di fronte alla crisi attuale, ma di fronte a una grande crisi degli ultimi 15 anni, hanno reagito in forma molto diversa” aggiunge.
Di fronte ai mutamenti “abbiamo una parte del Paese che sta reagendo, che ha reagito, che un’ industria, una economia che è stata anche capace di anticipare i cambiamenti e una parte che non lo è“.
“Questo lo vede riflesso nella scuola dove abbiamo avuto e abbiamo un aumento importante di divaricazioni non solo tra nord e sud ma anche tra centro e periferia e anche all’interno delle stesse città” spiega.
“C’è un lavoro di una società italiana che va ricomposta ed è chiaro che la scuola è fondamentale perché è ormai l’unica grande struttura nazionale” conclude.