La preside di una scuola di Palermo ha negato il dibattito sulla guerra in Ucraina.
Gli studenti in risposta si sono rifiutati di entrare in classe e si sono riuniti in cortile. La preside si è giustificata affermando che voleva evitare l’emergere di opinioni politiche di parte.
La dirigente scolastica ha deciso infine di rivolgersi alla Digos per far disperdere gli studenti.
Un rappresentante studentesco racconta: “Quello che è successo stamattina a scuola nostra è gravissimo. Di fronte alle richieste legittime degli studenti, l’istituzione scolastica risponde con la polizia. Quello che sta succedendo in Ucraina ha destato l’attenzione di tutti, e naturalmente anche di noi studenti“.
“Vogliamo parlarne, confrontarci tra di noi, con l’aiuto di docenti ed esperti, per riuscire ad orientarci meglio e sviluppare un nostro punto di vista sulla guerra. Vogliamo farlo all’interno della scuola, perché per noi la formazione non passa solo per lo studio della storia, della geometria e delle altre materie ordinarie. La scuola ha un valore se riesce anche a fornire agli studenti strumenti per comprendere e mettere a critica quello che succede intorno a noi” conclude.