I parlamentari di Coraggio Italia, Simona Vietina e Felice Maurizio d’Ettore, criticano la modalità di selezione docenti durante il concorso.
“Nozioni imparate a memoria e crocette: così si selezionano gli insegnanti che avranno il compito di formare i nostri figli e il futuro di questo Paese. Non un focus sulla didattica, non sulla capacità di sintetizzare il sapere e creare percorsi formativi: e così il 90% di chi ha partecipato al concorso tanto atteso da tempo, pochi giorni fa, ha fallito la prova” dichiarano.
“E parliamo, in molti casi, di insegnanti che operano da anni con successo e soddisfazione degli studenti. E con 9 “bocciati” su 10 il dubbio rispetto alla validità e correttezza delle prove, nonché riguardo alla formulazione dei test e della modalità di presentazione non può che emergere. Siamo di fronte a un sistema di valutazione insensato che non privilegia fattori importanti come la competenza e l’esperienza dei candidati, svilendone la professionalità e le capacità” proseguono.
“Poco più di un mese fa, il Ministro dell’Istruzione nell’esporre la sua Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, ribadiva l’importanza di una riforma del sistema di reclutamento degli insegnanti, che dovrebbe realizzarsi entro il mese di giugno 2022: una riforma necessaria, cruciale per la crescita del Paese, inserendolo pienamente in una dimensione europea. Una riforma che, magari, dovrebbe prevedere fin dall’inizio della carriera docente un percorso di formazione che, insieme a criteri di selezione adeguati, contribuirebbe a valorizzare la figura dell’insegnante, le sue capacità comunicative e relazionali, fondamentali in un luogo, come la scuola, deputato alla formazione dei giovani studenti” aggiungono.
“Ecco perché, insieme al collega D’Ettore, abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro chiedendo di annullare la prova concorsuale e di predisporre un nuovo e più equo sistema di valutazione nell’ambito del reclutamento dei docenti, nell’ottica di un allineamento a livello europeo e per garantire la qualità dell’insegnamento in ogni ambito scolastico” concludono.