Un giovane studente di un liceo di Rovereto, Nicolò Chino, ha deciso di ricorrere al Tar dopo aver ricevuto un voto alla maturità da lui ritenuto ingiusto.
I giudici gli hanno dato ragione e ora lo studente ha ottenuto il suo meritato 100. Il Corriere della Sera riporta la sua esperienza: “Erano tutti insegnanti interni dell’istituto che già conoscevo, tranne il presidente, ma lui non mi ha fatto domande. Sapevo di aver fatto un ottimo esame e quindi mi aspettavo il massimo dei voti“.
“Quando ho scoperto che non mi hanno attribuito il bonus di 5 punti, ma mi hanno dato un solo punto per essermi distinto nelle materie scientifiche senza considerare tutto quello che avevo fatto nelle altre materie, ci sono rimasto male. Mi è sembrato un giudizio ingiusto, non rispecchiava la mia persona. Ero appassionato anche di storia e filosofia, ho sempre amato gli autori e i libri di italiano, in storia dell’arte avevo preso dieci. Quel giudizio era incomprensibile” racconta lo studente.
Spiega poi le ragioni del ricorso: “Ho sempre creduto nella giustizia e nella morale. Io per primo, anche a scuola, ho sempre combattuto le ingiustizie, quindi, sentendomi giudicato ingiustamente, ho deciso di chiedere al dirigente di poter vedere quali criteri di assegnazione dei bonus erano stati utilizzati. Avevo mandato una richiesta alla scuola, ma non mi hanno risposto, poi mi sono rivolto all’avvocata Maria Cristina Osele e a quel punto mi hanno mandato le carte“.
Aggiunge infine che è stato appoggiato dalla madre, anche lei docente: “Mi ha detto che secondo lei non stavo sbagliando e mi ha spiegato cosa dovevo fare. Mi ha aiutato“.