Intervenendo nell’ultima puntata di “Che tempo che fa” il ministro del Miur Patrizio Bianchi ha dichiarato: “Vogliamo permettere di organizzare a giugno l’orientamento e il recupero degli alunni. Lo faremo con i Comuni, con le Province, nell’ambito di quel patto di comunità che abbiamo già predisposto l’anno scorso”.
Nel decreto sostegni è infatti scritto: “Al fine di agevolare le istituzioni scolastiche nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurriculare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità degli studenti, il Fondo per l’arricchimento e ampliamento dell’offerta formativa, è incrementato di 150 milioni di euro. L’orientamento e il recupero sono previsti anche nel periodo che intercorre fra la fine dell’anno scolastico 2020-2021 e l’inizio del 2021-2022“.
Verranno istituiti centri estivi ed altre attività a favore degli studenti, grazie alla collaborazione tra i Comuni e gli enti privati. L’obiettivo è quello di eliminare il divario tra nord e sud. E il rientro a scuola sarà il 1 settembre, ciò che lo scorso anno non si è potuto realizzare per ritardi nell’organizzazione. Ma non tutti i docenti approvano il progetto estivo.
Un professore siciliano ha commentato: “Il progetto di un ponte tra giugno e inizio agosto, con laboratori volontari per docenti e studenti, non tiene conto degli sforzi che abbiamo fatto in quest’anno di didattica a distanza. Gli stessi ragazzi non ne possono: si sono sacrificati con le loro famiglie in un periodo davvero brutto per tutti noi“.