La chiusura delle scuole ha colpito in maggiore o minore misura diversi soggetti. Tra questi gli operatori sanitari, sfiancati dal lavoro e privati di un ambiente educativo e sicuro dove lasciare i propri figli.
Monica Bettonagli, dirigente medico del pronto soccorso alla Fondazione Poliambulanza Brescia, interviene al “Sole 24 Ore” e si fa tramite della disapprovazione della categoria:
“Si chiede al personale sanitario italiano, sfiancato da un anno di emergenza, di farsi carico di nuovo e a tempo indeterminato della gestione dei propri figli in ambito extrascolastico, mantenendo contemporaneamente il proprio ruolo in trincea” afferma.
“Scrivo anche a nome di numerosi colleghi, sia dell’ente per cui lavoro che di enti pubblici, con i quali in questi giorni condividiamo l’enorme pressione che deriva dall’aumento dei pazienti Covid richiedenti le nostre cure e le difficoltà organizzative derivanti da una serie di decreti, ministeriali e regionali, che di fatto hanno portato alla chiusura della porta aperta dalla nota del ministero dell’Istruzione del 5 novembre 2020. ” aggiunge.
“La contraddizione di queste disposizioni è sin troppo evidente soprattutto considerando che in diversi i Paesi europei, la scuola in presenza per i figli degli operatori sanitari non è mai stata interrotta. Si aggiunga che, trovandoci in condizioni di emergenza, non è neppure pensabile di usufruire di congedi parentali che metterebbero in ginocchio il sistema sanitario tutto” conclude.