Alcuni insegnanti del liceo Alberti di Napoli hanno scritto una lettera al Premier Conte e alla Ministra Azzolina.
I docenti sono contrari alla riapertura. Nella lettera spiegano il perché: “I presìdi concepiti per la tutela della salute di professori e allievi sono del tutto insufficienti. Dal metro tra due ‘rime buccali’ alle mascherine che gli studenti non sopportano per più di mezz’ora di seguito. Chi crede il contrario, non ha mai frequentato una classe di liceo da docente“.
“L’aula resta dunque in sè un potentissimo vettore di contagio. L’aerosol al Covid vi si accumula e colpisce i ragazzi, che forse si ammalano poco ma spargono il contagio tra amici e, a casa, tra genitori e parenti anziani. E, se permettete, quell’aerosol colpisce anche noi professori e quindi, indirettamente, le nostre stesse famiglie. Mentre scriviamo lo ha appena ribadito in TV e per la volta ennesima, il professor Walter Ricciardi: vox clamantis in deserto” continuano.
Poi specificano che “altro si doveva fare, altre scelte andavano assunte. Ma nulla è venuto dalle istituzioni competenti. Pervicacemente e testardamente“.
“Nulla di concreto e decisivo è stato fatto in proposito. A proposito degli assembramenti in entrata e in uscita di scuola, si è parlato dell’intervento di personale della Protezione Civile. Ma al momento, per ciò che concerne gli ordini scolastici inferiori e le medie, si è trattato dell’ennesima promessa a vuoto” concludono.