Credo opportuno premettere che insegno diritto presso le scuole professionali da più di dieci anni a ragazzi cha hanno tra i 16 e i 20 anni circa.
Anche io inizialmente sono stata presa alla sprovvista dalla DAD e da tutto questa tecnologia (piattaforme, siti, video e audio, e tanto altro), non sono proprio “di primo pelo” come si dice a Roma. Così ho deciso di aggiornare le mie competenze e ho notato che molti colleghi avevano le stesse mie remore e le mie stesse paure (diciamolo pure chiaramente la formazione in presenza non ha prezzo!).
Ma visto che la paura è necessaria al fine di trovare il coraggio, mi sono imbattuta con caparbietà in questa sfida per non interrompere il mio bellissimo legame con gli allievi (volutamente non studenti) in un momento che ha scioccato tutti per la sua crudeltà e spietatezza.
Cosa ho fatto concretamente? Ho voluto fidarmi di loro (tutti nessuno escluso…. e ho fatto benissimo, fino ad ora nessun pentimento, ho 18 classi da circa 20 allievi): ho chiesto al “capoclasse” designato dalla scuola a inizio anno di formare un gruppo chat su Whatsapp includendomi. Questo gruppo ha rappresentato la mia ancora di salvezza per non perdere nessuno o per raggiungere anche quelli sforniti di tecnologia più complessa e costosa.
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Il secondo passo è stato l’utilizzo di Moodle e Teams, il primo quale piattaforma per i documenti e il secondo per incontrarli in videochiamata.
Chiaramente quello che ha sortito maggiore effetto e che reputo il migliore per i risultati raggiunti è il seguente:
Prima fase: consegna (minimo 30’) in plenaria di un progetto (ad esempio: dare una consulenza legale ad un’azienda, risolvere una disputa tra attore e convenuto di “Forum” (trasmissione televisiva a me molto cara per attivarli a livello emotivo e motivazionale) e sua spiegazione. Il progetto solitamente abbraccia uno o due argomenti del programma annuale di diritto, permettendomi di suddividerlo in quattro o cinque temi (istituti giuridici) che a loro volta sono attribuiti a quattro o cinque gruppi (formati da tre o quattro allievi), i quali diventano “esperti” di quella parte di argomento. Inizialmente però spiego che i vari “esperti” dovranno poi tornare nel loro gruppo “originario” per spiegare quanto appreso anche attraverso esercizi e una piccola prova attitudinale o quiz da sottoporre ai compagni del gruppo “originario” (in questo li aiuto io a formulare e inserire i quiz nella piattaforma in nome e per conto dei vari gruppi di “esperti”) (Metodo comunemente chiamato Jigsaw).
Seconda fase: durante le ore lezione previste da tabella oraria scolastica in presenza, attivo per prima cosa la videochiamata (10’ minuti) e poi lascio lavorare al progetto i gruppi di “esperti” in modo autonomo (due unità didattiche da 45’min). Il materiale è stato da me preparato precedentemente per ciascun gruppo ed è visibile in piattaforma unicamente per quel gruppo. I gruppi di “esperti” potranno scegliere se videochiamarsi da subito oppure chiamarsi unicamente dopo aver letto i documenti.
Terza fase: al termine di ciascuna lezione (oltre ad essere stata chiamata almeno due volte per ciascun gruppo di lavoro) chiedo a mia scelta a un rappresentante di ciascun gruppo di scrivermi un breve resoconto di quanto svolto durante l’ora o le ore di lezione a distanza.
Quarta fase: gli esperti tornano (virtualmente) nel loro gruppo di “origine” e ciascuno porta le proprie conoscenze e il materiale prodotto per “insegnare” ai compagni del gruppo quanto appreso (certamente bisogna saper usare la piattaforma per creare e modificare i gruppi di lavoro, ma vi assicuro che dopo averlo fatto una volta è come guidare …. Non te lo scordi più;-)).
Quinta fase: lezione in videochiamata (a volte ne utilizzo quattro di unità didattiche da 45’minuti) per risolvere (a volte solo in parte) le problematiche sollevate all’inizio (tra attore e convenuto di “Forum” oppure per stilare insieme una consulenza legale).
Sesta fase: feedback preparato in piattaforma per capire quali aspetti della materia non siano ancora chiari oppure autovalutazione delle proprie competenze e quiz finale (sempre in piattaforma) da risolvere in mezz’ora con molteplici risposte possibili. Ovviamente la valutazione delle competenze non si incentrerà unicamente su una valutazione sommativa finale, ma anche con dei criteri che terranno presente le modalità di svolgimento del lavoro a distanza.
— Daniela Colloca, insegnante
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