Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, critica il documento redatto dai governatori Zaia e Bonaccini. “Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata” afferma.
“Le Regioni vogliono scaricare la responsabilità di questo disastro e chiedono al governo di certificare la loro assoluzione. Non ho mai visto un simile concentrato di demagogia e populismo” dichiara.
“La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema” aggiunge.
“Tutti i programmi che hanno avuto successo nel contrasto del virus erano basati sul tracciamento degli asintomatici. La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan. Il differente andamento dell’epidemia in Veneto, durante la prima ondata, è dovuto al fatto che abbiamo cercato gli asintomatici” prosegue.
“Oggi però chiede al governo di non testarli. Fatalità, oggi i numeri del Veneto non si discostano più da quelli delle altre regioni” specifica.
Infine: “Oggi siamo in questa situazione perché da maggio a settembre nessuno ha saputo mettere in piedi un piano come quello della Cina. Come si fa a non capire che il tampone è uno strumento di agibilità sociale? Loro vogliono il sigillo del governo per mascherare il loro fallimento. Bisogna spezzare subito la catena dei contagi. Servono diagnosi con i test molecolari, integrazione con strumenti informatici per il tracciamento e logistica per consentire alle persone di accedere ai test”.