Mancano pochi giorni al rientro in classe degli studenti dopo i mesi di Didattica a Distanza dello scorso anno scolastico. Il tema centrale di questi giorni è la mascherina da usare in aula da parte degli alunni.
A tal proposito si è dibattuto sull’uso di quelle in stoffa, chiamate anche “di comunità” e l’Istituto Superiore di Sanità sta rifinendo un’indagine per quanto riguarda la loro validità. Nel frattempo il Governo ha appena annunciato che produrrà 10 milioni di mascherine chirurgiche da consegnare a studenti e insegnanti di tutte le scuole d’Italia.
Dunque un bambino potrà entrare a scuola con la mascherina fatta a mano o con l’immagine del suo personaggio preferito? Ad oggi la risposta è no, ma anche su questo punto l’ISS sta stabilendo il da farsi con ufficialità.
Come analizza Orizzonte Scuola: “Attualmente non ci sono dati scientifici sufficientemente solidi che diano indicazioni chiare e univoche sull’impiego delle mascherine a scuola: lo sottolineano gli esperti di igiene e prevenzione, che divisi tra possibilisti e prudenti, propongono strategie diverse ma sempre improntate alla cautela e al buon senso.”
“La mascherina aumenta la protezione dal contagio, ma bisogna commisurare l’obbligo di indossarla con le attività che devono essere svolte: per questo ha senso che a scuola venga usata negli spostamenti, all’ingresso e all’uscita, e nell’intervallo, quando è più difficile mantenere la distanza”, afferma Carlo Signorelli, professore di Igiene all’Università Vita-Salute del San Raffaele.