Continuano i contrasti organizzativi sull’uso della mascherina in classe da parte degli studenti. Seppur mancano pochi giorni al ritorno a scuola, non si sono trovati accordi significativi per Governo e Regioni.
La scuola riparte ufficialmente tra 4 giorni per i recuperi, mentre le attività didattiche regolari riprendono il 14 settembre. Ma le modalità di rientro sono ancora nel pieno caos, non solo per le mascherina. Infatti anche le modalità di trasporto con gli scuolabus non hanno trovato linee guida ufficiali.
“L’ennesima riunione con il governo si è conclusa con un nulla di fatto. Dobbiamo far muovere milioni di persone e sappiamo benissimo che di qua al 14 settembre non ci sono risorse materiali di implementare il servizio Tpl”, ha lamentato il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti.
“Se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze sul trasporto pubblico locale si rischia il caos” è il monito del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Per quanto riguarda le mascherine, invece, il CTS è sempre stato fermo sull’uso: “le mascherine vanno usate dove non è possibile tenere il distanziamento per tutti coloro che hanno più di sei anni di età“. Molte regioni si stanno rendendo conto che farle tenere per una giornata scolastica intera è operativamente impossibile per le difficoltà respiratorie che ne potrebbero nascere.
Il commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha annunciato che sta iniziando la distribuzione di mascherine e di gel igienizzante. “Noi forniremo 10 milioni di mascherine gratuite al giorno alle scuole italiane perché studenti e personale possano avere a disposizione, nei momenti in cui il distanziamento non è garantito, un dispositivo di protezione individuale”, ha ricordato, a margine di un evento a Treviso, la vice ministra Anna Ascani.