“Non le hanno detto che doveva rimanere in isolamento, ha agito in buona fede”, il marito aveva appena fatto il tampone il mattino stesso e attendeva il risultato, lei era andata al funerale dell’operaio morto a Roma.
Aveva partecipato al funerale di Stefano Fallone il 27 luglio, l’operaio morto a sul lavoro a 53 anni, ma era positiva.
“La signora non sapeva di essere positiva e nessuno le aveva detto che doveva stare in isolamento. Né a lei né al marito. Sicuramente ha compiuto una leggerezza, ma ora la stanno linciando e non è giusto. Va raccontata anche l’altra parte della storia”: spiega un amico della signora che ha scatenato il caso.
Il giorno dopo della celebrazione è stata sottoposta al tampone risultando positiva, il marito invece lo aveva fatto il giorno prima poiché da tempo non si sentiva molto bene, ma è risultato negativo.
“È stato lui a insistere con la dottoressa. Lunedì mattina è andato a fare il tampone, la sera sono arrivati i risultati. Il giorno dopo anche lei ha fatto il tampone, risultando positiva. I medici non hanno detto nemmeno al marito che doveva stare in quarantena”: continua l’amico.
Il 13 Maggio la Regione Lazio aveva già comunicato che se un familiare o un convivente si è appena sottoposto al test sierologico è necessario aspettare in casa senza uscire fino a quando non si possono verificare i risultati (se negativi). La mancata comunicazione ha rischiato la signora diffondesse il virus a tutti i presenti al funerale.