“Potrebbe essere l’inizio di una seconda ondata”: ha detto il direttore dell’Istituto Robert Koch, Lothar Wieler, molto preoccupato per i dati emersi.
Ripiomba nel terrore la Germania, sono stati 684 i nuovi casi registrati nelle ultime ore, secondo alcuni esperti potrebbe già trattarsi di una seconda ondata del virus.
A comunicarlo è stato il direttore dell’Istituto Robert Koch (Rki), Lothar Wieler, il quale racconta di essere particolarmente allarmato dai dati emersi negli ultimi giorni.
“Siamo nel mezzo di un rapido sviluppo della pandemia. Non sappiamo ancora se questo sia l’inizio di una seconda ondata, ma naturalmente potrebbe esserlo. Sono ottimista: se seguiamo le regole igieniche possiamo impedirla, sta a noi”. Spiega il ricercatore, invitando il popolo tedesco a mantenere attive le norme sanitarie per evitare la diffusione del virus e di non essere negligenti, poiché il pericolo è sempre in agguato.
Secondo Koch infatti i cittadini della Germania hanno abbassato troppo la guardia e si sono convinti che il virus ormai fosse stato sconfitto nel paese. Intanto Berlino sconsiglia ufficialmente i viaggi in Catalogna, Navarra e Aragona tranne in casi strettamente necessari, quarantena obbligata invece per chi torna da quelle regioni.