Uscirà a breve il documentario “Unfair Game: An Exposé of South Africa’s Captive-bred Lion Industry” che denuncia una drammatica realtà: quella riguardante l’allevamento di leoni in Sudafrica allo scopo di renderli preda per i turisti.
L’autore, Lord Ashcroft, parla di 12.000 felini rinchiusi in gabbie da quando vengono alla luce fino all’età adulta, drogati per tenerli mansueti. Dietro pagamento i turisti possono sparargli o, nel migliore dei casi, farsi una foto con loro. E il businnes non si ferma neanche quando l’animale muore, poiché i suoi resti vengono venduti ai commercianti cinesi.
Lord Ashcroft dichiara: “Non è esagerato affermare che l’abuso di leoni in Sudafrica è diventato un’industria. Migliaia di loro vengono allevati in fattoria, utilizzati come perdine nel settore turistico e poi uccisi o macellati. La mia ricerca suggerisce che è altamente probabile che ci siano attualmente almeno 12mila leoni allevati in cattività nel paese, contro una popolazione selvaggia di soli 3mila. Eppure, solo un piccolo numero di persone – alcune centinaia – traggono profitto da questo settore. Grazie alla costituzione e alle leggi del Sudafrica, sembrano in grado di operare come desiderano”.
My new @YouTube film – linked to my new book #UnfairGame – that reveals shocking revelations about captive-bred lion farming in South Africa #UnfairGame #SociallyUnacceptable
— Lord Ashcroft (@LordAshcroft) June 14, 2020
WATCH FULL FILM HERE 👇👇🦁https://t.co/smw0em3UZQ pic.twitter.com/oCOXbDj8pV
E non è solo una questione di etica, ma quello che accade potrebbe essere rischioso a livello sanitario, facendo esplodere un nuovo caso di coronavirus. L’autore, che devolverà il ricavato del documentario ad associazioni per la salvaguardia degli animali in Sudafrica, termina dicendo: “L’allevamento dei leoni fa vergognare il Sudafrica, un paese che visito da anni. È tempo di riconoscere che è un settore crudele e barbaro che non ha posto nel 21°secolo”.