Si chiama arteterapia e comprende varie attività, dalla pittura alla cucina fino alla scrittura. Se si trova quella adatta a noi, i benefici possono essere notevoli.
L’ideatrice di questa “formula magica” fu la psicoterapeuta Edith Kramer, che ne sfruttò le potenzialità per aiutare i bambini reduci dai campi di sterminio. Oggi l’arteterapia viene usata accanto alla medicina tradizionale come strumento per guarire determinati pazienti.
I benefici sono molteplici: il buonumore migliora, l’autostima cresce, lo stress diminuisce. Ultimamente una delle attività che va per la maggiore è il Mandala, che consente di risvegliare l’emisfero della creatività semplicemente colorando delle figure. La sensazione di rilassamento che ne deriva è sicuramente benefica.
Ma come si fa a sapere quale attività fa per noi? Arzu Tahsin e Rosmary Davidson, che hanno realizzato il libro “Fatto a mano – aggiustare se stessi attraverso la creatività”, spiegano: “E’ corretto indirizzarsi verso quella che più ci attira tenendo conto che spesso anche i materiali che si usano rimandano a bisogni interiori: ogni materiale è considerato un contenuto psichico e con reali ricadute sensoriali. Se tocchi lana e cotone, per esempio, stimolerai la sensazione di calore, l’immagine di nido, si parla di casa interna, di sentirsi al sicuro”.
A ciascuno il suo passatempo, quindi.