Sono arrivati da pochi giorni gli esperti cinesi, che sono accorsi per aiutarci a fronteggiare la diffusione del coronavirus. Si tratta di un team di medici provenienti da tutta la Cina e che, in questi mesi, si è specializzato nella lotta contro il virus. Tra l’altro, rimarranno in nostro supporto fino a che i contagi non saranno drasticamente diminuiti. “Siamo venuti per ricambiare gli aiuti ricevuti poco tempo fa dall’Italia. Con questo ci auguriamo di poter aiutare per combattere questa battaglia contro il virus. Abbiamo portato con noi 31 tonnellate di materiali. In questo modo, ci auguriamo di poter aiutare l’Italia a combattere questa battaglia e vincerla. Siamo riusciti in pochissimo tempo a raccogliere tutti i materiali necessari“, avevano dichiarato al loro arrivo.
Tuttavia, appena hanno messo piede nel nostro territorio, gli esperti cinesi hanno immediatamente notato che ci sono ancora comportamenti da correggere. È quanto è stato affermato da Liang Zongan, professore di medicina polmonare all’ospedale di Sichuan, e Xiao Ning, vicedirettore dell’Istituto Nazionale delle malattie parassitaria e del Centro Nazionale per la prevenzione. I due medici, nella giornata di ieri, sabato 14 marzo, hanno fatto visita in una sede della Croce Rossa di Roma. Per tutto il tempo, li hanno accompagnati Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dall’ambasciatore Li Junhua.
Fin da subito, gli esperti cinesi hanno commentato: “Da quanto abbiamo potuto vedere fino a ora e in base alla nostra esperienza, per strada ci sono ancora troppe persone e comportamenti da migliorare“. Successivamente, hanno spiegato: “In questi giorni di permanenza nella Capitale, ci confronteremo con medici, ricercatori e infermieri dei diversi ospedali della Città. Poi, andremo al Nord. In base alle prime valutazioni, possiamo dire che ci sono atteggiamenti da migliorare. Non tutti coloro che stiamo vedendo per strada portano le mascherine o le portano in modo corretto. Bisogna anche aprire le finestre ed evitare assembramenti. Solo se tutti rispetteranno in maniera rigorosa queste indicazioni, i 3 aprile se ne potrebbe uscire“.