Si attende il varo del nuovo decreto sull’emergenza del coronavirus. Le prossime misure, che forse verranno stabilite durante questo fine settimana, saranno relative anche alle forme di sostegno per i lavoratori autonomi, a Partita Iva oppure con contratto Co.co.co. Questa categoria di lavoratori è, difatti, quella che uscirà maggiormente colpita dalla chiusura delle attività imposta dal Governo per contenere la diffusione del virus.
Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, la bozza del nuovo decreto ipotizza una delle possibili forme di sostegno che potrebbero essere adottate prossimamente. Si riferisce, in particolar modo, alla possibilità di dare 500 euro mensili per un massimo di tre mesi per le categorie di lavoratori sovra citate. È chiaro, però, che si tratta di una misura non ancora definita e, pertanto, può subire delle modifiche o delle limature. Per esempio, intervistata dal quotidiano Avvenire, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo aveva parlato di un’indennità pari a mille euro, da consegnare “una tantum”.
Non è nemmeno chiaro come si debbano comportare i professionisti che versano i contributi in casse private, dunque differenti dall’Inps. È il caso, per esempio, di Psicologi, Giornalisti, Avvocati e Ingegneri. Per questi lavoratori, una bozza precedente aveva previsto che sarebbero stati i singoli enti a decidere la condotta da attuare e fornire delle forme di sostegno individuali, sulla base delle proprie disponibilità economiche. Anche questo punto, comunque, non è stato ancora definito.
Nel frattempo, molte attività hanno cercato di reinventarsi per sopperire alla crisi che, inevitabilmente, le avrebbe abbattute. In effetti, diverse categorie professionali, tra cui gli Psicologi, stanno ricorrendo alla modalità dello smart working, attraverso sedute terapeutiche effettuate via Skype o altri applicativi simili. I ristoranti, invece e per fortuna, stanno ancora resistendo grazie alle consegne al domicilio dei clienti. Si spera, comunque, che le decisioni vengano prese e attuate il prima possibile.