“Al peggio non c’è mai fine“, dice il detto. Ed è proprio vero. Nel momento in cui bisogna cercare di stare più uniti che mai, arriva la delusione. Un dipendente dell’Asl di Parma e un suo amico hanno rubato le poche mascherine rimaste. Poi, hanno deciso di rivenderle al mercato nero, facendole pagare settanta euro l’una.
Qualche giorno fa, sono arrivate delle segnalazioni, che indicavano il furto di molteplici mascherine e la loro vendita illegale a prezzi esorbitanti. Così, il pm Emanuela Podda ha dato avvio alle indagini. Gli agenti della Guardia di Finanza hanno dunque scoperto, dopo soli pochi giorni, che nel mercato nero erano in vendita non solo le mascherine, ma anche i guanti in lattice e i disinfettanti. La particolarità aggiuntiva è che tutti i dispositivi sanitari in vendita provenivano dall’Ospedale Maggiore di Parma.
Non solo. Le Forze Gialle hanno evidenziato che il materiale veniva venduto all’ingresso di una sala slot, attraverso un bancone appositamente allestito. In questo modo, è stato possibile risalire ai responsabili dell’atto. Si tratterebbe, in effetti, di due persone. La prima è un dipendente dell’Ospedale di Parma. Il 40enne si occupava nello specifico, di rubare i presidi sanitari. La seconda persona coinvolta è un suo amico 58enne, residente a Torrile, in provincia di Parma. Quest’ultimo invece si occupava di vendere materialmente gli oggetti rubati dall’Asl.
In tal modo, gli agenti della Guardia di Finanza hanno eseguito una perquisizione presso il domicilio del 58enne. Qui, hanno trovato altre centinaia di prodotti rubati dall’Ospedale. Pertanto, sono stati denunciati con l’accusa di peculato.