Nella tarda serata di ieri, lunedì 9 marzo, il Presidente del Consiglio del Ministri Giuseppe Conte ha emanato il nuovo Dpcm, con l’intento di contenere la diffusione del coronavirus. Il nuovo decreto, che è entrato in vigore a partire da questa mattina, ha ampliato le misure restrittive a tutta Italia. In base a ciò, dunque, qualsiasi regione è diventata una “zona protetta”. Pertanto, le nuove norme impediscono ogni tipologia di spostamento, se non per cause comprovate.
Il recente Dpcm è stato già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Nello specifico, si legge: “Bisogna evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate (pena articolo 650 codice penale“. In altre parole, le nuove norme impongono che si possa uscire di casa solo per recarsi a lavoro, andare ad acquistare i beni alimentari, recarsi in ospedale o comunque visite mediche oppure per altre questioni strettamente necessarie.
Dunque, per potersi spostare dal proprio comune di residenza o di domicilio, bisogna motivare esplicitamente tali spostamenti. Le motivazioni in oggetto dovranno essere inserite in un’autocertificazione. Tutti i cittadini dovranno portarsi sempre con sé questa documentazione, in modo da esibirla in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine.
È bene chiarire che, sulla base delle nuove norme, l’autocertificazione deve essere sempre compilata anche se si tratta di spostamenti quotidiani. È il caso, per esempio, delle persone il cui posto di lavoro si trova al di fuori del proprio comune di residenza o di domicilio.
Gli spostamenti all’interno del comune di residenza o di domicilio, invece, devono essere strettamente necessari. Per questo motivo, gli esercizi commerciali continueranno a rimanere aperti nei giorni feriali. Bar e ristoranti, invece, potranno rimanere aperti dalle ore 6:00 alle ore 8:00. In tutti questi casi, è importante che il gestore dell’esercizio, in primis, si assicuri che ci sia un’adeguata distanza di sicurezza tra i clienti. Nel Dpcm, si esplicita: “Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati“. La chiusura non è, però, prevista per farmacie, parafarmacie e punti di vendita di generi alimentari.
Comunque, l’autocertificazione può essere scaricata dal sito ufficiale del Ministero dell’Interno, seguendo questo link. È anche possibile compilare il modulo e inserire la giustificazione “al momento”, ovvero utilizzando la modulistica fornita dalle forze dell’ordine.