Dopo queste ultime ore di forte angoscia dovute all’esponenziale aumento dei contagi e i messaggi disperati degli esperti, arriva una buona notizia. Il manager 38enne di Codogno, soprannominato il “paziente 1” del contagio avvenuto in provincia di Lodi, non è più intubato.
Il paziente 1 è ricoverato dallo scorso 21 febbraio all’Ospedale San Matteo di Pavia. In quella settimana, si era recato più volte al Pronto Soccorso, a causa di una sintomatologia influenzale che non migliorava. All’improvviso, la situazione si era complicata talmente tanto che il 38enne aveva avuto gravi problematiche respiratorie. Così, il personale lo aveva sottoposto al tampone, a cui era risultato positivo. Da qui, la decisione di ricoverarlo in in terapia intensiva.
Oggi, lunedì 9 marzo, il paziente 1 sta meglio e non si trova più in terapia intensiva. L’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera ha riferito che, dato che sta respirando autonomamente, l’uomo è stato trasferito nel reparto di terapia sub-intensiva.
Qualche giorno fa, i medici hanno dimesso anche la moglie. La donna era risultata positiva al virus, ma è sempre stata asintomatica. Tuttavia, a causa della sua situazione (è all’ottavo mese di gravidanza), i sanitari avevano deciso di ricoverarla immediatamente all’Ospedale Sacco di Roma. Cinque giorni fa, però, ha potuto lasciare la struttura sanitaria. I medici hanno assicurato che la bimba che aspetta sta bene e che la donna stessa è in buone condizioni di salute, ma terminerà il periodo di quarantena a casa.
L’ultimo aggiornamento del bollettino della Protezione civile di lunedì 9 marzo evidenzia la seguente situazione. Attualmente, vi sono 7.985 persone contagiate in tutta Italia, ma ne sono guarite già 724. Purtroppo, il tasso dei deceduti risulta essere piuttosto elevato. Al momento, sono 463 le persone che hanno perso la vita. Molti esperti hanno, tuttavia, spiegato che, in tutti questi casi, il coronavirus è stato la concausa del decesso e non la causa principale.