Finalmente, potremmo dire. A causa del Coronavirus, la Cina presto implementerà il divieto di consumare la carne di cani e gatti. Si ritiene che questi alimenti potranno sparire dai mercati cinesi già entro la fine dell’anno.
Si tratta di una nuova ordinanza, che è stata emessa solo lunedì 24 febbraio, nel corso dell’Assemblea Nazionale del Popolo Cinese. La nuova disposizione deriva dal fatto che, in questi giorni, alcune ricerche hanno evidenziato come l’epidemia da coronavirus sia scoppiata a causa della carne di alcuni animali venduta a Wuhan, la terra del focolaio. Tra le carni “imputate”, vi sono anche quelle dei cani e dei gatti.
Intervistata dal quotidiano The Guardian, Deborah Cao, professoressa che si occupa della protezione degli animali in Cina, ha spiegato come la prima città che potrebbe mettere in atto tale ordinanza potrebbe essere Shenzen. A riguardo, ha dichiarato: “Shenzen potrebbe essere in grado di farlo, perché è una città progressista in molti modi“.
Comunque, l’ordinanza non è ancora diventata definitiva. Qualora lo diventasse, si presume che possa essere eliminata dal commercio anche la carne di altri animali selvatici. È stato già previsto che, nel caso in cui qualcuno non dovesse rispettare questa nuova disposizione, potrebbe incorrere in multe che arrivano ai 25mila euro.
Da anni, però, ci sono gruppi e associazioni di animalisti che si battono affinché il consumo della carne di cani e gatti venga vietato. I dati parlano chiaro: ogni anno, in Cina vengono uccisi milioni di animali. I modi in cui essi vengono uccisi e tenuti nelle gabbie prima della macellazione, tra l’altro, è terribile. A ciò si aggiunge anche il fatto che, spesso, queste specie di animali vengono rubate ai loro padroni. Proprio per tali ragioni, sta crescendo sempre di più il numero di cinesi che si oppongono all’usanza. Per esempio, nel 2017, a Taiwan è stato totalmente vietato il consumo di queste carni.