Il panico e la paura derivanti dall’espandersi del coronavirus si stanno facendo sentire. Due professori sono letteralmente scappati dalla quarantena obbligatoria disposta dal Governo per tornare nel loro paese d’origine. Ora, rischiano di essere denunciati.
È quanto è stato scoperto dalle autorità nella serata di ieri. Due prof, che prestavano il loro servizio presso un istituto di Codogno, uno dei principali focolai lombardi in cui si è diffuso il virus di Wuhan, hanno deciso di tornare a Lauro, in provincia di Avellino. Il loro intento era quello di “scampare” al possibile contagio, mettendosi al riparto nella loro terra originaria, ovvero Lauro, in provincia di Avellino.
Per questo motivo, nella tarda serata di ieri, si sono messi in viaggio, utilizzando i mezzi pubblici. Secondo quanto è stato accertato fino a ora, hanno prima fatto un viaggio in treno. Successivamente, sono arrivati in Irpinia tramite un percorso in autobus. Una volta arrivati nelle loro abitazioni, i due professori non si sono preoccupati di avvisare le autorità locali, come era stato più volte chiesto dagli annunci diffusi dai mass media. Addirittura, hanno intavolato diversi incontri con familiari e conoscenti.
Dunque, il sindaco Antonio Bossone, dopo essere venuto a conoscere dell’accaduto, ha dovuto disporre la quarantena sia per i due insegnanti sia per le loro famiglie. In aggiunta, si è reso necessario allargare tale restrizione anche al condominio in cui vivono i due sia per altri quattro edifici. Ora, a Lauro è scattato il panico. A causa di tutti gli spostamenti e delle persone incontrate, si teme che ci possa essere la diffusione del coronavirus.
Tuttavia, non sono le prime persone a essere fuggite dalla quarantena obbligata di Codogno per raggiungere i propri familiari al sud. Ieri pomeriggio, era stata diffusa la notizia di un episodio simile. Un ragazzo si era messo in viaggio ed era tornato a casa. Dunque, era scattata la restrizione per i genitori e il “fuggitivo”.
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