Chelsea Werner è l’esempio lampante di come, nonostante qualsiasi problema che affligge la nostra vita, si possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Ci vuole solo un po’ di determinazione. Perché Chelsea ha ventisette anni e, sebbene debba convivere con la sindrome di Down e i pregiudizi da essa derivanti, ha fatto l’impossibile per raggiungere i suoi sogni.
Appena nata, le hanno diagnosticato la sindrome di Down, una malattia che ha inizialmente destabilizzato i suoi genitori. Le problematiche sono principalmente sorte quando Chelsea ha compiuto i due anni. In quel periodo, non riusciva ancora a camminare. Per questo motivo, secondo i medici, non sarebbe mai riuscita a muoversi in autonomia.
Eppure, la ragazza, nonostante la piccolissima età, non ha voluto rendere reale il futuro che i medici avevano prospettato per lei. Così, a partire dagli otto anni, ha deciso di combattere ogni pregiudizio e ogni limite che la sindrome di down le avrebbe potuto imporre. Ha iniziato a praticare tantissimi sport, dal calcio, al nuoto, fino ad arrivare al pugilato. Poi, ha scoperto la sua vera essenza nella ginnastica artistica e da lì è stato amore a prima vista, nonostante le grandi difficoltà. “Ho affrontato molte sfide nella mia vita e non mi sono mai arresa. – ha raccontato – Mi ci voleva molto per apprendere anche le cose più semplici. Mi sono fatta male molte volte, passando più tempo in ospedale che in palestra“.
Eppure, tutti i sacrifici non sono stati vani. I suoi allenamenti per tre volte a settimana della durata di quattro ore ciascuno le hanno consentito di affrontare qualsiasi sfida. Le sue capacità hanno permesso a Chelsea di vincere due mondiali di categoria e quattro Special Olympics negli Stati Uniti. In breve tempo, è diventata una campionessa internazionale.
La sua fama e i suoi obiettivi le hanno anche permesso di entrare a far parte di un altro mondo, ovvero quello della moda. Diverse case l’hanno infatti scelta come modella e come testimonial. A riguardo, ha sostenuto: “Non penso che le persone con sindrome di Down siano rappresentate abbastanza. Più siamo rappresentati e più la gente vedrà quanto siamo capaci“. Lei, simbolo della lotta contro ogni discriminazione, ma sempre pronta a fare il possibile per il prossimo, ha dichiarato: “Io spero che la mia storia aiuti gli altri a capire che nulla è impossibile“.