Aveva abusato sessualmente e messo incinta una bambina. I terribili episodi di violenza erano iniziati quando la piccola aveva circa dieci anni di età. Poi, erano proseguiti per i cinque anni successivi. Si erano interrotti solo quando la vittima aveva dato alla luce il bambino. Eppure, il prete pedofilo ha sempre sostenuto che il figlio fosse un “frutto dell’amore” tra lui e la bambina. Nelson William Montes Lizarazo – è questo il nome dell’autore dei terribili gesti – ha affermato più volte: “L’amore arriva senza preavviso, perchè non ha una data sul calendario“. E, ancora, la frase che ha destato maggiore scalpore: “Non sono certo il primo uomo a essersi innamorato di una minorenne“.
Gli abusi, in realtà, non sono recenti. Si sono infatti verificati circa venti anni fa. Tuttavia, la vittima, che ora ha trenta anni, ha trovato il coraggio per denunciare il prete pedofilo solo lo scorso gennaio. Intervistata da Caracol Radio, un’emittente radiofonica della Colombia, ha riferito che le violenze sessuali erano iniziate quando ancora il sacerdote era un seminarista dell’arcidiocesi di Bogotà. “Aveva molto carisma, gli piaceva molto stare con i bambini e suonare la chitarra. Per noi e le nostre famiglie non c’era nulla di male. – ha dichiarato – Cercava sempre un modo per stare da solo con me. Gli abusi sono iniziati con dei toccamenti quando avevo dieci anni. In quel momento, la paura è stata fortissima, perché una bambina non si immagina che un sacerdote possa fare una cosa simile“.
Stando al racconto della vittima, da quel momento, lei e il prete pedofilo non si vedono per circa tre anni. Quando la bambina ha 13 anni, si rincontrano a casa del fratello dell’ecclesiastico ed è in quel momento che avviene la prima violenza sessuale carnale. Il sacerdote la chiude in una stanza e la stupra: “Avevo paura. Volevo gridare, ma lui mi aveva tappato la bocca. Mi diceva che non c’era nulla di male, perché era un disegno di Dio, che lui era ‘un inviato del Signore‘”. Avviene una seconda violenza: “È stata nel seminario Mayor di Bogotà, dove viveva. Mi ha fatta entrare facendomi passare come sua cugina“. Successivamente, le violenze avvengono sempre più spesso, fino al 2005, quando la ragazzina rimane incinta. “Per me e la mia famiglia è stato uno shock. I primi giorni (il prete, ndr.) era presente. Poi, ha iniziato ad allontanarsi, soprattutto quando ho iniziato a chiedergli il denaro per il mantenimento del figlio“.
Nel 2007, il prete pedofilo scompare. La mamma della vittima racconta la situazione al cardinale di Bogotà, ma non ottiene alcuna risposta. Nel 2012, la ragazzina sporge due denunce contro l’uomo, ma entrambe vengono rigettate. Solo grazie a un’inchiesta giornalistica, si scoprono tutte le violenze commesse dai sacerdoti dell’Arcidiocesi di Bogotà, rimasti impuniti, tra cui don Nelson.