Flavia frequenta le scuole medie di Soncino, in provincia di Cremona, e ha già dovuto fare i conti con la violenza. Ogni giorno, deve affrontare una bulla sua compagna di classe, che la insulta e le augura di morire.
Flavia, però, non ha mai risposto a tutte le vessazioni subite. L’ha fatto solo ora, nel modo più elegante e pacifico che ci si potesse aspettare: con una lettera. Le ha dedicato un’intera lettera intitolata “Nodo blu“, scritta di suo pugno e pubblicata nel quotidiano “La provincia di Cremona“. In un modo davvero sorprendente, la ragazzina ha risposto alla violenza con parole gentili.
“Cara bulla, sì, sono proprio io! Come vedi, le tue azioni negative non mi impediscono di scriverti questa lettera, e guarda un po’ sono ancora qui, viva e vegeta, sorpresa!“, inizia. Ricorda tutte le violenze che la compagna le ha rivolto fin dall’inizio dell’anno scolastico: “Insulti pesanti, occhiatacce a tutte le ore del mattino, parole volgari sussurrate all’orecchio, nella tua vana speranza di una mia reazione incontrollata“. E ancora: “Farmi trovare sul banco tanti, tanti teneri ‘biglietti d’amore’ anonimi…Bigliettini in cui non vedi l’ora di vedermi morta, bigliettini in cui esprimi il tuo sentimento di gioia nel giorno del mio funerale, che, secondo i tuoi calcoli, sarà tra poche settimane, vero?“.
Poi, Flavia rivela di aver pianto a causa sua. Ma non per paura delle minacce, ma perché “non capivo il tuo sentimento (chiamiamolo così) nei miei confronti“. Regala alla bulla anche un’altra confessione: “Da un lato hai cancellato in me ogni illusione del mio mondo dorato di bambina, scaraventandomi nel ‘magico e grigio’ modo degli adulti. Dall’altro lato ti ringrazio perchè ogni tua azione mi dà una carica e una grinta tali, che impiego nello sport con ottimi risultati! Lo sai che ho vinto la mia prima medaglia?“.
Infine, conclude: “Cara bulla, volevo solo farti saper che mai riuscirai a spegnere la mia luce e la mia voglia di vivere. Mai!“.