Nelle scorse ore, il Tribunale dell’enclave di Ceuta, in Spagna, ha rivelato il suo verdetto contro un bidello 52enne. L’uomo è stato accusato di aver abusato sessualmente di almeno dodici bimbe, durante l’orario lavorativo. Per questo motivo, i giudici lo hanno condannato a 42 anni di reclusione più ad altri dieci anni di libertà vigilata. A ciò, si aggiunge anche l’obbligo di non poter avere comunicazioni con soggetti minorenni per sedici anni.
I fatti contestati sono avvenuti tra il 2017 e il 2018. In quel periodo, il bidello condannato lavorava presso il collegio Lope de la Vega. Le vittime dei suoi abusi sessuali erano invece delle bambine che frequentavano la scuola e che avevano un’età compresa tra i 6 e i 10 anni. Secondo gli inquirenti spagnoli, le violenze sessuali sono state scoperte grazie al racconto di una delle bimbe. Da questo momento sono partite le indagini. In tal modo, è stato possibile mettere il luce come gli episodi di abuso andassero avanti da molti mesi. Nessuno, però, aveva mai sospettato di nulla.
Il bidello, agli arresti dal marzo del 2018, a dicembre dello scorso anno aveva ammesso tutti i fatti. “Non devo dire nient’altro se non chiedere il perdono“, aveva dichiarato di fronte ai giudici. L’accusa aveva chiesto una condanna a oltre 80 anni reclusione. Ma, poiché ha ammesso di esserne il responsabile e non ha precedenti penali, il 52enne ha potuto usufruire delle attenuanti del caso e ottenere una pena dimezzata. Nello specifico, il Tribunale di Ceuta ha stabilito tre anni di reclusione per ognuno dei dieci reati di abuso sessuale e sei anni per ciascuno dei due reati di violenze sessuali continuate che gli erano stati contestati. Ora, come riportato dalla sentenza di condanna, il Ministero dell’Istruzione spagnolo e l’amministrazione locale dovranno risarcire le famiglie delle bimbe.