Cristina Plevani ancora si commuove al ricordo di Taricone, nonostante siano passati venti anni, e lascia lo studio di Barbara D’urso. Ciò è successo durante l’ultima puntata dello spettacolo serale della D’urso, Live non è la D’urso, nel momento in cui i ricordi si sono focalizzati sulla figura di Pietro Taricone.
In occasione del ventesimo anniversario della prima edizione del Grande Fratello, Barbara D’urso ha voluto nel suo spazio televisivo i protagonisti di quella che per molti resta l’unica vera edizione da ricordare del reality più noto d’Italia. I protagonisti di quella edizione sono ancora nel cuore degli spettatori, come è successo molto raramente per quelli delle edizioni successive. Insieme a loro, la D’urso ha invitato anche i partecipanti più noti, nel bene e nel male, delle edizioni successive.
Quest’anno, però, ricorre un altro anniversario, decisamente più triste: sono trascorsi dieci anni dall’incidente mortale con il paracadute, che mise fine alla vita e carriera in ascesa di Pietro Taricone. Allo scorrere delle immagini che lo commemoravano, la Plevani non è riuscita a trattenere le lacrime e ha lasciato il programma. Comprensibile, la sua commozione.
La lunga permanenza nella casa di Cinecittà li aveva coinvolti in una relazione, terminata insieme alla fine del programma. Erano arrivati insieme in finale, e poi vinse Cristina. Quindi i giorni trascorsi fianco a fianco erano stati moltissimi, dal primo all’ultimo. Barbara D’urso commenta con dolcezza l’accaduto, ricordando quanto Pietro fosse rimasto nel cuore di tutti, il suo compreso.
Dopo qualche tempo dalla fine del Grande Fratello e dalla relazione con Cristina, Pietro aveva avviato la sua carriera di attore e aveva intrapreso una bellissima storia d’amore con l’attrice Katia Smutniak, coronata dall’arrivo di una bimba, Sophie. Katia, che ha da poco compiuto 40 anni, in onore del grande amore che la legava a Pietro, ha dato vita a un’associazione per realizzare il sogno che spesso avevano accarezzato insieme: la costruzione di una scuola in Nepal.
E, nel nome di Pietro, altri progetti seguiranno.