Fabio Volo contro Matteo Salvini. Durante la sua trasmissione radiofonica “Il volo del mattino”, lo scrittore e conduttore ha contestato con parole dure l’ex ministro per aver citofonato a Bologna, nel quartiere Pilastro, ad un ragazzo tunisino chiedendogli se fosse uno spacciatore.
Volo ha ribadito: “Vai a suonare ai camorristi se hai le palle str***o, non da un povero tunisino che lo metti in difficoltà str***o, sei solo uno str***o senza palle. Fallo con i forti lo splendido, non con i deboli“.
Quello di Salvini è solo l’ultimo gesto eclatante nel corso della campagna elettorale per le regionali dell’Emilia Romagna. Tra un comizio e l’altro il leader della Lega ha suonato il citofono di un tunisino che ha la fama di essere uno spacciatore, chiedendogli: “Pronto? Buonasera, ma è vero che lei spaccia? “Niente, ha chiuso“.
Un atto che a molti abitanti del quartiere non è piaciuto per niente, e che si è attirato molte contestazioni. Salvini ha poi spiegato: “A che titolo l’ho fatto? Le forze dell’ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perché’ lì spacciano”. E stamane, a Mattino 5, Salvini ha ribadito: “Perché babbo e figlio spacciano droga, con nome, cognome e indirizzo. È normale che tutti quelli del quartiere, oltre alle forze dell’ordine sappiano, ma che in quel palazzo padre e figlio spaccino e che loro possano continuare a vendere morte? Abbiamo segnalato all’attenzione di chi di dovere che agirà di conseguenza che spacciare droga alla luce del sole significa vendere morte.”
Anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, non ha gradito il gesto di Salvini e ha scritto sui social: “I cittadini del Pilastro non meritano di essere additati come persone che vivono in un luogo di spaccio e di degrado. E #Bologna non merita che uno che ha chiesto i pieni poteri si faccia passare come un cittadino: i cittadini segnalano alle forze dell’ordine le cose che non vanno e non si sostituiscono a loro. Salvini continua ad aizzare all’odio anche in situazioni delicate dove non c’è proprio bisogno di aumentare la tensione. Ci sono, al Pilastro, anche persone agli arresti domiciliari come deciso dalla magistratura. Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell’Interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più.”