Sedici anni di insegnamento. Esperienze molteplici alla secondaria di primo e secondo grado. Sacrifici, tanti kilometri alle spalle, il ruolo, non so quanti master, ormai non li conto più…Laurea, Siss, concorso, tutto superato sempre brillantemente e a pieni voti. Ho sempre messo la Scuola al primo posto in tutta la mia esistenza.
Sin da bambina avevo le idee chiare. Era quello che ho sempre desiderato. La scuola è sempre stata al centro di tutta la mia esistenza. Continuo a studiare, a reinventarmi tutti i giorni perché non potrebbe essere diversamente per me. Sono anche apprezzata da molti alunni e stimata da tanti colleghi. Eppure mi sento stanca, sola, in piena crisi…
La mia vita privata non ha nulla a che vedere con questa crisi, anzi, è ciò che al momento mi tiene a galla. Sono una donna fortunata e amata. Sono una moglie e una madre realizzata. Eppure la scuola mi crea inquietudine ultimamente. Sta diventando sempre più faticoso. Burocrazia, progetti, troppe cose fuori dalle mie corde… Ho dei limiti come tutti noi.
Non tollero più la maleducazione degli alunni ma soprattutto quella dei genitori. Non tollero i discorsi delle mamme, le chat, i gruppi…in cui tutti hanno la verità in tasca.
Certi giorni sogno il silenzio, un ufficio (con un bagno sempre a disposizione), dove qualcuno mi dica quello che devo fare e io lo faccio dando il massimo come sempre ma senza ansia né tensione, dove lavorare in pace e basta. Sogno di accontentarmi di un mestiere qualsiasi, anonimo e mediocre, pur di vivere in santa pace.
Era il mestiere più bello del mondo.
– da un post di Priscilla Scisci