Ogni ministro dell’istruzione riconosce il valore dei propri docenti. Proprio per questo l’obiettivo comune è quello di aumentare lo stipendio degli insegnanti, dando loro dunque una retribuzione adeguata.
Proprio per questo motivo l’attuale ministro Fioramonti ha proposto di applicare una tassa particolare, quella sulle merendine. Dunque le bibite gassate, le merendine e i voli nazionali verrebbero tassati e, con questi soldi, sarebbe possibile dare maggiori risorse alle scuole italiane.
La proposta secondo il premier Conte sarebbe applicabile. Nonostante ciò però Di Maio non si dice concorde, poiché il compito del governo attuale sarebbe quello di diminuire le tasse e non di aumentarle.
A criticare la proposta del ministro ci pensa anche la deputata di Forza Italia Licia Ronzulli che, in diretta su La7, mangia una merendina dichiarando quanto segue: «Mangio una merendina, ne approfitto prima che aumentino le tasse. Ne approfitto e continuo a mangiarle con moderazione. L’educazione alimentare non ce la deve insegnare lo Stato tassando le merendine, sennò torniamo ai tempi della dittatura. L’educazione si fa a scuola con la prevenzione. Da liberale, non mi faccio insegnare dallo Stato l’educazione alimentare».
Anche Salvini è in forte disaccordo con Fioramonti: «Follia e malattia. Una tassa sulle merendine e le bibite gassate: occhio ai pericolosi detentori di spuma nera e bianca, gazzosa e aranciata e di merendine. Vedo già perquisizioni negli zainetti dei bimbi a scuola».
La tassa sulle bibite gassate però non sarebbe una novità: già negli anni passati è stata considerata questa tasa senza però mai trovare un’applicazione nel concreto.