Alessio Romanazzi aveva 15 anni ed era una promessa del calcio della sua città, Taranto. Da due anni combatteva con la leucemia, finché non ha perso la sua battaglia. Il ragazzo era rimasto orfano di madre a 9 anni ed era entrato con il fratello gemello nella New Team di Leonzio Sgobba, squadra di calcio locale per ragazzi disagiati.
Gobba racconta a Repubblica Bari: “È diventato un grande progetto di recupero dei ragazzi di strada e siamo riusciti a formare anche un gruppo di catechismo nella nostra parrocchia di Sant’Antonio, dove insieme per anni siamo arrivati addirittura a prendere i sacramenti fino alla cresima. Alessio era un bambino dolce, che sorrideva alla vita, nonostante le tante difficoltà. Un giorno in allenamento vidi che aveva un gonfiore al collo e lui mi disse che era una puntura di zanzara. Purtroppo, però, non era così, era il sintomo della malattia“.
Il ruolo di Alessio era l’attaccante e il ragazzino era molto forte in campo. Dopo aver perso la mamma era stato ospite di una casa famiglia, fino a quando la malattia lo aveva portato a ricoverarsi più volte a Bari, Roma e Taranto, dove è deceduto.