L’ultimo scandalo proveniente dall’America vede coinvolte 20 aziende farmaceutiche che avrebbero fatto cartello violando la legge, al fine di far aumentare il costo dei farmaci generici. Sono 44 gli Stati Americani che hanno mosso l’accusa alle multinazionali dalle procure dopo 5 anni di indagini.
L’inchiesta è arrivata al procuratore generale del Connecticut che ha avviato il processo contro 15 alti dirigenti del settore marketing di aziende come Pfizer, Novartis, Mylan e Teva Pharmaceuticals.
Fra i tanti farmaci inseriti nell’indagine (oltre 100) ci sarebbero anche medicinali contro il cancro, Hiv, diabete, asma, colesterolo e deficit di attenzione/iperattività.
Le indagini hanno fatto emergere che tra il 2013 e 2015 alti esponenti delle multinazionali citate si sarebbero incontrati in riunioni informali, al fine di concordare la salita dei prezzi senza alcun controllo.
Una frode illecita che avrebbe provocato al sistema americano un danno per oltre un miliardo di dollari. La Teva Pharmaceuticals, la più grande azienda produttrice di farmaci generici, si è detta estranea ad ogni accusa. Sarà il processo in corso a far luce sulla vicenda.