Ultimamente si è parlato molto di una questione particolarmente scomoda per i docenti e dirigenti scolastici: i sistemi di controllo biometrici per attestare la presenza del personale all’interno dell’istituto.
La proposta è particolarmente controversa anche perché i casi di assenteismo all’interno delle scuole sono piuttosto scarsi. Gallo, del Movimento 5 Stelle si è detto contrario, ampliando la spaccatura che si sta creando, giorno dopo giorno, tra il M5S e la Lega.
«Il M5S dal primo giorno è stato contrario ai controlli biometrici a scuola e siamo riusciti ad escluderlo per i docenti e limitarlo per i dirigenti scolastici. La Bongiorno ha la testa dura a mantenere uno strumento inutile e costoso per le tasche dei cittadini, quando oggi i dirigenti scolastici già sono costretti ad andare ogni giorno ben oltre l’impegno lavorativo che da contratto gli viene richiesto, come spesso è chiamato a fare tutto il personale della scuola».
Il Partito Democratico coglie dunque la palla al balzo. Essendo anche il PD contrario alla proposta, non è mancata una frecciatina: «Se il Movimento 5 Stelle, come dice il presidente della commissione Cultura Gallo, è contrario ai controlli con le impronte digitali sui presidi, se davvero li ritiene inutili e costosi, perché alla Camera non ha votato, compatto, contro?». Queste sono state le parole di Anna Ascani, vicepresidente del Pd e capogruppo dem in commissione Cultura.
Ascani ha dunque concluso: «I controlli biometrici sui dirigenti scolastici, oggi sono nel Decreto Concretezza grazie al voto decisivo dei cinque stelle: se hanno cambiato idea e hanno deciso di prendere le distanze dalla testardaggine della ministra Bongiorno, come dice Gallo, votino per eliminare questa norma. Altrimenti siamo di fronte all’ennesima ipocrisia e alla conferma che a comandare nel Governo è Salvini, mentre il ruolo del partito di Di Maio è quello di fedele gregario del leghismo».