Anche se fa male, alcune volte è necessario sbattere contro la dura realtà. In Italia ci sono moltissime famiglie in difficoltà. Non si parla solo di persone che arrivano a fine del mese con il conto in banca ridotto all’osso. Esistono persone che non riescono proprio a riempirlo quel conto in banca.
Sono storie che fanno male sia nel viverle che nel raccontarle. A farne le spese è una bambina di una scuola primaria di Minerbe, la “Giacomo Zanella”. La sua famiglia era rimasta indietro con i pagamenti del servizio mensa dell’istituto, così è stata adottata una soluzione.
Lascia davvero l’amaro in bocca sapere che, mentre i suoi compagni stavano mangiando il pasto prestabilito, la bambina era seduta altrove, consumando tonno e crackers. Questo è stato il pasto a lei destinato.
L’istituto si dichiara non responsabile riguardo la situazione. Il servizio mensa infatti è affidato ad una ditta esterna. Il vicesindaco ha dichiarato di essere umanamente dispiaciuto per quanto accaduto, sostiene però che sia necessario: «Essere corretti verso tutte le famiglie che pagano regolarmente la mensa».
Il vicesindaco Momi spiega che le famiglie in difficoltà, individuate tramite l’Isee, ricevono già un aiuto per pagare la mensa. Sono 36 i bambini coinvolti (tra cui anche quella protagonista della storia). Lei fa parte dei 6 bambini stranieri aiutati, ricevendo un aiuto pari al 40/50% del costo totale della mensa.
Il vicesindaco però compie alcune puntualizzazioni, affermando che già più volte la famiglia della bambina è stata coinvolta in un percorso di inserimento lavorativo, ma tutte le proposte sarebbero state rifiutate. Questa dunque ha portato i genitori ad essere morosi e a far vivere alla piccola questa spiacevole situazione.