ll Global Teacher prize, il premio per il migliore insegnante assegnato oggi a Dubai dalla Varkey Foundation, è andato al francescano 36enne Peter Tabichi, che insegna Matematica e Fisica in una scuola secondaria del Kenya.
Tra i 50 finalisti anche l’italiano Giuseppe Paschetto. Peter Tabichi, figlio a sua volta di docenti, insegna in una zona difficile, segnata da carestie e siccità. Il 30% dei suoi alunni vive ai limiti della sopravvivenza, molti non hanno più i genitori. La scuola rappresenta un modo per cambiare le cose.
Peter dona l’80% del suo stipendio alla comunità. Ora utilizzerà il milione di dollari del premio per le attività scolastiche. Dopo aver ricevuto il premio dalle mani di Hugh Jackman, ha dichiarato: “Ogni giorno in Africa si volta una pagina e si inizia un nuovo capitolo. Oggi è un altro giorno. Questo premio non riconosce me, ma i giovani di questo grande continente. Io sono qui solo grazie a ciò che i miei studenti hanno raggiunto. Questo premio dà loro una possibilità, racconta al mondo che tutto è possibile. Come insegnante che lavora in prima linea, ho visto la promessa dei miei giovani, la loro curiosità, il talento, l’intelligenza e la convinzione“.
Si dice ottimista sul futuro dei suoi ragazzi: “L’ Africa produrrà gli scienziati, ingegneri, imprenditori i cui nomi saranno un giorno famosi in ogni angolo del mondo. E le ragazze saranno una parte enorme di questa storia“. Peter è sempre a fianco dei suoi studenti. Li ha portati alla Fiera della scienza e ingegneria 2018 in Kenya e i ragazzi hanno potuto far vedere a tutti la loro invenzione: un dispositivo che permette a ciechi e sordi di misurare oggetti. Ora la squadra si sta preparando a partecipare all’International Science and Engineering Fair 2019 in Arizona dopo aver vinto il premio The Royal Society of Chemistry per aver saputo generare elettricità grazie alla vegetazione locale.
A chi gli domanda come mai regala gran parte della sua paga alla comunità, Peter risponde: “L’austerità è il mio modo di vivere“. Il docente ha anche ideato il “Club per la pace”, in cui i ragazzi parlano e comunicano. Insieme a loro pianta alberi ma apprezza anche “la tecnologia e i moderni metodi di insegnamento”. Il premio come migliore insegnante è sempre andato a docenti che usano la scuola come base per il cambiamento. Nelle passate edizioni c’è stata Hanan, cresciuta tra gli orrori di un campo profughi e che è diventata maestra “per crescere una generazione che sappia vivere in pace”; Maggie MacDonnel, che insegna ai ragazzi del circolo Polare Artico a tenere vive le loro tradizioni; Andria Zafirakou, il vincitore della scorsa edizione, che combatte per portare l’integrazione in una problematica scuola londinese.