Quando si parla di inclusione, ci sono sempre belle storie da raccontare. Fortunatamente anche questa che seguirà farà emozionare il lettore. A volte anche un gesto semplice come comprare un giornale significa tanto per una persona che è affetta da autismo.
“Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille”. Questo è quanto si legge si di un cartello esposto in un’edicola di via Piave, a Napoli.
Questa è l’esperienza che sta vivendo il giovane Roberto con l’aiuto dei suoi genitori Giancarlo e Titti e della sorella Michela. I genitori spiegano: «Un mese fa, dopo aver ottenuto l’ok di due esperte che seguono Roberto, abbiamo deciso di rilevare l’edicola nel quartiere dove Roberto è cresciuto lanciando così un forte messaggio di integrazione. È andata benissimo».
L’esperienza del giovane Roberto sembra funzionare, tant’è che ogni giorno c’è un grandissimo via vai. I genitori continuano a raccontare, parlando della situazione del figlio: «Abbiamo scoperto dei problemi di Roberto quando aveva 18 mesi, dopo la vaccinazione trivalente, ma i vaccini restano importanti».
Proseguono poi parlando del cartello esposto: «Roberto ha un autismo di tipo relazionale, chi lo vede dietro al banco non sospetterebbe: così abbiamo ritenuto utile avvisare i clienti. E funziona».
I genitori non prestano attenzione ai guadagni dell’edicola, infatti per ora l’unico guadagno a cui sono interessati è quello della crescita dell’autonomia relazionale del figlio.
Il papà dunque vuole lasciare un importante messaggio: «Il nostro vuole essere un messaggio forte alle famiglie che hanno ragazzi autistici, ma anche a chi, all’esterno, si ferma davanti ai luoghi comuni».