Dopo l’incriminazione del quarantenne modenese per stupro perpetrato ai danni della figlia appena tredicenne, l’uomo di origini ghanesi è stato condannato ad una pena di sei anni e mezzo di carcere.
I fatti risalgono al 2015, quando la ragazzina è stata accompagnata dal padre al consultorio per farla abortire. Inizialmente la tredicenne avrebbe accusato il fratello minorenne per quanto accaduto, ma il Tribunale dei minori di Bologna che ha preso in esame il caso, dopo una consulenza tecnica ha potuto constatare la verità che era stato il padre che aveva lo stesso DNA del feto.
Oltre aver abusato sessualmente della ragazzina, il padre l’avrebbe sottoposta a violenze fisiche come bastonate e docce fredde per anni all’interno dell’abitazione familiare. Lui, pastore della comunità ghanese ha sempre negato, ma il giudice per le udienze preliminari Eleonora Pirillo ha emesso la sentenza contro cui i legali dell’uomo faranno ricorso.
Entrambi i ragazzi sono stati affidati nel frattempo ad una comunità e allontanati anche dalla mamma.