Tempo di maturità per studenti e docenti: stressati? Disperati? Spaesati?
Niente paura.
Date un’occhiata a queste sette semplici dritte fatte su misura per maturandi e maturatori (sì, cari insegnanti, saranno utili anche per voi), e ovviamente, da qualunque parte della cattedra stiate, in bocca al lupo!
Studenti, quante volte avete pensato che non ce l’avreste mai fatta a preparare tutto il programma di tutte le materie di tutto un anno? Forse lo pensate ancora, e allora la cosa è un pelino più problematica, ma vi assicuro che più o meno ce la farete. Essere forzati ad affrontare (e superare) ostacoli che sembrano insormontabili è il primo passo per abituarsi a farlo anche di propria iniziativa, quando sarete fuori dalla scuola e tutto sarà più grande (voi, gli ostacoli e i salti per superarli )
Non focalizzatevi sul voto. Purtroppo dovrà farlo chi proverà i test di ammissione che ne tengono conto, ma in caso contrario, credetemi, lasciate perdere. Cercate piuttosto di viverla come una sfida per ripagarvi del vostro impegno, dimostrarvi che ce l’avete fatta e, perché no, dimenticare i bocconi amari che sicuramente avrete dovuto mandar giù nei cinque anni. In un momento in cui le lauree faticano a fare curriculum, figuratevi quanto possa incidere qualche punto in meno o in piu su un diploma. Fatelo per voi stessi, e vedrete che quest’esame inciderà molto, molto di più.
Docenti, mettetevi il più possibile nei panni di chi avete di fronte. Spesso tra professori interni ed esterni si gioca al poliziotto buono e quello cattivo, tra chi “aiuta” i ragazzi e chi si finge (o è) intransigente. Ognuno saprà quello che deve fare e non esistono ricette, ma un po’ di intesa non fa male. Intendiamoci: non si tratta di far copiare, si tratta di capire i momenti e le difficoltà dei propri studenti, non incalzare se il ragazzo è nel pallone, non umiliarlo se è impreparato, facilitarlo a schiarire la mente se si è infangato. Come sempre, essere professori vuol dire essere anche un po’ psicologi. Per essere ricordati con piacere non è necessario trasportare pizzini per l’aula, basta sana e onesta complicità (sui pizzini, comunque, libero arbitrio..)
Maturandi, l’esame è un momento di passaggio che non dimenticherete. Non è retorica -anche se i film sulla maturità, quelli sì, un po’ retorici lo sono. È un momento di passaggio perché per forza di cose tutto cambierà tra qualche mese: studi, mentalità, autonomia, città e probabilmente amici. Anche se vi sembra di essere a un metro dal traguardo, in realtà state prendendo la rincorsa per la prossima gara. Fatelo al meglio, arrivare col passo e il fiato giusto vi aiuterà.
Capitolo tesina. Studenti, metteteci impegno e trattatela con orgoglio perché è qualcosa di vostro, che dimostra propensioni, capacità di collegamento e, perché no, fantasia. È un ottimo modo di fare colpo. Docenti, probabilmente arriverete all’orale meno ansiosi degli studenti, ma in quanto a stanchezza non avrete nulla da invidiare a nessuno. Un consiglio, però: anche se esausti, magari perché giunti al sesto orale della giornata, non lasciate che la stanchezza sia percepita come disinteresse. Gli studenti odiano dover parlare a chi guarda da un’altra parte (sì, credo ne sappiate qualcosa, ma la legge del contrappasso vale all’inferno, non alla maturità!).
Studenti, semplicemente, niente panico quando vi consegneranno le buste con le domande. La prima prova ha diverse opzioni di scelta, sicuramente troverete quella che fa per voi. Sono molto diverse tra loro e accontentano le inclinazioni di ognuno. E se proprio vi accorgete strada facendo che quella traccia non faceva per voi, guardate l ‘orologio e valutate se cambiarla. Il tempo è parecchio, usatelo al meglio. E soprattutto, le previsioni sulla prova di letteratura non meritano neanche un click! Sono infondate, e anche se fossero vere, consiglierei di lanciarvi nella traccia di analisi poetica solo se ben preparati -la cosa, forse, esclude che perdiate tempo a cercare le possibili tracce online..
Per finire, godetevela. Siate pure ansiosi, abbiate quell’adrenalina della sera prima che si è meritata canzoni e film, tempestate di telefonate e messaggi il fidanzato, l’amica, il compagno di banco. È giusto che ci sia tutto questo e guai se si verificasse quello che tutti consigliano, ovvero di stare calmi e rilassati. Avere paura di cose che poi si rivelano più piccole di quanto sembrassero fa parte della crescita. Tenetevi stretti questi momenti. Viva le emozioni a mille, purchè riusciate a non farle prevalere quando sarete in classe. Vivetele in questi giorni, resteranno con voi per sempre e tra poco potrete raccontarle con un sorriso, ma trovate la forza di lasciarle fuori dalla porta quando sarà il momento. Sapendo sempre, comunque, che ogni fine non è altro che un nuovo inizio. Forse non è una bella notizia per i pigri, ma è il sale della vita. Coraggio!