Il Ministro Matteo Salvini ha puntato molto sulla sicurezza, in particolare il governo ha stanziato una discreta somma di denaro per l’operazione “Scuole Sicure” che dovrebbe limitare l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno degli istituti scolastici. Lo stesso Ministro, alcuni mesi fa, dichiarò: “Abbiamo investito sulla sicurezza, con circa 2,5 milioni di euro destinati al rafforzamento della vigilanza fuori dalle scuole. È solo il primo passo della guerra che faremo a chi vende morte ai nostri figli”.
L’operazione, nonostante non abbia raccolto solo consensi, sta dando i suoi frutti, portando all’arresto di alcuni spacciatori. Nel corso di una di queste operazioni però succede un fatto inaspettato.
In un istituto superiore di Olbia i cani antidroga della Guardia di Finanza hanno puntato un ragazzo di 15 anni. Subito gli agenti si sono avvicinati al ragazzo con l’intento di verificare se fosse in possesso di sostanze stupefacenti. Dopo il controllo di routine, la perquisizione sembrava essere stata un buco nell’acqua. Ma i cani, nonostante ciò, continuavano ad essere irrequieti.
Proprio questo atteggiamento “scrupoloso” dei due cani ha portato i due agenti ad un intervento approfondito. Hanno dunque perquisito la casa dello studente e hanno potuto constatare di persona che i “sospetti” dei due cani erano ben fondati.
Nell’appartamento del padre del ragazzo sono stati trovati 7 grammi di cocaina in bagno, un bilancino di precisione e alcune bustine per confezionare le dosi. Inoltre sono stati trovati anche 2mila euro in banconote. Infine erano presenti 200 grammi di antinfiammatorio che, presumibilmente, sarebbero serviti per tagliare le dosi.
A seguito di questa indagine, gli agenti hanno deciso di approfondire la vicenda. Nella casa vacanze, abitata momentaneamente dalla madre del ragazzo, sono stati rinvenuti 80 grammi di cocaina purissima con un valore commerciale pari a 30mila euro.
Le sostanze stupefacenti sono state sequestrate e i genitori del giovane sono stati posti in stato di arresto e segnalati alla Procura di Tempio.