Per salvare la madre da uno stupro è stato ridotto in gravissime condizioni ed ora, dopo 19 mesi, è morto. Vanya Krapivin, all’epoca 15enne, era tornato a casa da scuola a Severodvinsk, nella Russia nordoccidentale.
Aveva trovato il suo vicino di casa, Roman Pronin, sopra sua madre urlante e ricoperta di sangue. L’uomo, con alle spalle una condanna per omicidio, aveva colpito più volte Natalia Krapivina, 43 anni, con un coltello, cercando di violentarla.
Vanya ha afferrato un manubrio da 3kg e ha colpito il delinquente, ma Pronin glielo ha tolto di mano e glielo ha sbattuto ripetutamente sulla testa. Sentendo il frastuono, i vicini hanno avvertito la polizia, ma l’aggressore era fuggito. Il ragazzo e sua madre sono stati trovati in una pozza di sangue, privi di sensi.
Vanya è rimasto in coma per nove mesi, mentre la madre, nonostante 27 coltellate subìte, si è salvata grazie a suo figlio ed è stata dimessa dopo un paio di mesi. Il ragazzo ha ricevuto gravi danni cerebrali ed ha perso quasi tutto l’osso frontale del cranio. I medici gli hanno dovuto asportare parte del cervello e grazie ad una raccolta fondi promossa dal presentatore televisivo Andrey Malakhov, molto famoso in Russia, è stato raccolto il denaro per le piastre in titanio di cui necessitava e per altre spese mediche.
Lentamente Vanya ha cominciato a migliorare, tanto che a giugno riusciva a riconoscere l’infermiera che si prendeva cura di lui e a mangiare riso e purè. A luglio è stato portato in un centro di riabilitazione a Mosca, con speranza di miglioramento.
Ad ottobre però è stato colpito da influenza ed è peggiorato. Martedì Vanya è morto. Già condannato a 14 anni per due tentati omicidi, Pronin dovrà ora affrontare un’altra accusa di omicidio.