La prima puntata di “Alla lavagna”, il format andato in onda su Rai 3 in cui il vicepremier Matteo Salvini ha risposto alle domande dei bambini di una scuola elementare, ha fatto nascere una polemica che si è presto diffusa sul web.
Quella di Salvini che spiega ai piccoli studenti la sua concezione di sovranismo attraverso una diapositiva, è un’immagine che rimarrà certamente impressa nei telespettatori e che probabilmente si trasformerà in un meme. A parte l’ironia, la polemica si è scatenata soprattutto perché Salvini si è rivolto ad una platea di bambini, incapaci quindi di opporsi alle sue parole, e lasciato quindi libero di farsi propaganda.
Molti hanno paragonato la puntata ai filmati informativi dell’Istituto Luce, fondato durante il fascismo con l’intento di promuovere il regime attraverso documentari didattici, e hanno perciò attaccato la nuova dirigenza della Rai. Nella sua versione italiana “Alla lavagna” ospiterà anche personaggi del giornalismo e della TV ed è un format nato con dichiarati intenti elettorali. Ma la presenza di candidati o rappresentanti della politica non è affatto una specificità italiana.
Il format è tratto da “Au Tableau”, una trasmissione francese creata da Caroline Delage nel 2017 per le ultime elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria di Emmanuel Macron. Nella prima edizione del programma i quattro principali candidati, Macron, Jean-Luc Mélenchon, François Fillon e Benoît Hamon (Marine Le Pen non volle partecipare) furono interrogati in classe da bambini tra gli 8 e i 12 anni.
Sembra che la trasmissione ebbe un tale successo da essere riconfermata con la partecipazione di personaggi di varia estrazione. Se si vuole essere corretti c’è da dire che in Francia il format va in onda su canale privato C8 e non sulla rete nazionale, altro motivo che da noi ha scatenato la polemica.
Oltre che in Italia, “Au Tableau” è stato trasmesso nelle versioni locali in Libano, Belgio, Polonia e Nuova Zelanda. Sicuramente a molti la trasmissione avrà ricordato un altro programma trasmesso poco tempo fa da Rai 2, “Il supplente”, in cui personaggi famosi sostituivano a lezione un docente delle scuole superiori. Senza dubbio in questo caso il programma risulta più stimolante, data la capacità degli adolescenti di fare le domande giuste per mettere in difficoltà il personaggio di turno.