Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti sembra avere le idee ben chiare riguardo il futuro dell’insegnamento o, per lo meno, riguardo l’età media. Sembra infatti essere ben intenzionato a costruire una classe docente giovane, cercando di favorire gli aspiranti insegnanti Under 30, stravolgendo, di fatto, il reclutamento che il Pd aveva approvato con la Buona Scuola.
“Vorrei avviare nuove procedure di reclutamento degli insegnanti: non possiamo permetterci di avere docenti che diventino di ruolo dopo i 30 anni”. Queste sono state le parole del Ministro.
In effetti è difficile dargli torto: basti pensare che in Italia si sono raggiunte cifre record. Infatti addirittura due docenti su tre hanno oltre 50 anni. Il rinnovamento voluto da Bussetti sta attualmente trovando spazio nella proposta di legge di bilancio 2019.
Per diventare docente quindi sarà necessario superare il concorso ordinario nel quale saranno ammessi i laureati con un piano di studi idoneo ed in possesso dei 24 crediti formativi in discipline antropo-psico-pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.
Si diventerà poi di ruolo una volta conseguito un anno di formazione e prova. I concorsi saranno a livello regionale e gli idonei-abilitati avranno due anni di tempo per essere immessi in ruolo. Chi vincerà il concorso verrà assegnato in una scuola nella quale dovrà permanere per 5 anni, compreso anche l’anno di prova.
Bussetti comunque sembra avere le idee chiare anche sulle modalità con cui svolgere l’insegnamento, sottolineando come anch’esso debba essere necessariamente svecchiato: “Le novità nasceranno attraverso la sperimentazione e una didattica educativa che gli insegnanti già in molti casi adottano, le classi di oggi non sono più quelle di 30 anni fa. L’insegnante non lavora più da solo ma in team, famiglia compresa. Il sistema scuola non può essere autoreferenziale”.